giovedì 14 aprile 2016

Libera Internazionale invita ad andare a votare e a votare sì.


Mi pare che siamo in buona compagnia.

Il 17 Aprile io #miregaloilmare

http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12430

martedì 12 aprile 2016

Il 17 aprile vado a votare.
I miei #5Sì

E’ legittimo non andare a votare il 17 aprile?
Certo, giuridicamente è consentito farlo. Ma io andrò.
Perchè votare è un diritto, ed io l’ho sempre esercitato.
E voterò sì. Dopo aver letto e studiato.
Vi dico perché.

Punto primo: Il mare è di tutti. L’idea di lasciare, a tempo indeterminato, porzioni di mare alle compagnie petrolifere, che lo occuperanno sine die con le loro strutture per l’estrazione di gas e petrolio non mi piace per niente. Anche in considerazione dei rischi che questo comporta, i cui effetti abbiamo visto anche recentemente.
Punto secondo:  I privilegi non mi piacciono: sanno di antico. E sappiamo che le compagnie petrolifere che in questo momento estraggono gas e petrolio sono assolutamente privilegiate, perché in Italia pagano royalties molto basse e spesso non le pagano per niente, perché in molti casi estraggono una quantità di fossili inferiori a quelli per i quali è prevista la franchigia.
Punto terzo: Bisogna passare dalle parole ai fatti e metterci la faccia. Parliamo spesso di green economy, ma la green economy non viene da sola. Bisogna cambiare prospettiva, ed impegnarci concretamente e simbolicamente per questo cambio di passo: investire sulle rinnovabili invece che sui fossili rientra esattamente in questa scelta.
Punto quarto: Il gioco non vale la candela. Le energie fossili coprono una parte infinitesimale del nostro fabbisogno: il gas soltanto il 3%, e il petrolio addirittura l’1%. Non conviene, semmai, provare tutti a consumare meno e consumare meglio?
Punto quinto: Bisogna investire in una occupazione “buona”. Uno dei temi su cui puntano coloro che si oppongono al referendum è quello dell’occupazione. Affrontiamolo. 
Precisiamo intanto che se vince il Sì, non si smantellano domani gli impianti, ma abbiamo molti anni di tempo per intervenire in modo da non perdere posti di lavoro. Diciamo poi che nel 2014, l’UKERC (Istituto anglosassone che si occupa di ricerca energetica), ha messo insieme i dati derivanti da oltre 50 studi condotti in vari Paesi del mondo, dimostrando che investimenti nelle energie rinnovabili producono maggiore occupazione, ed anche di migliore qualità, tenendo conto dei rischi cui quotidianamente sono esposti molti dei lavoratori impiegati presso gli impianti di estrazione.


Il 17 aprile è anche il mio compleanno: per il mio compleanno #miregaloilmare

martedì 5 aprile 2016