venerdì 2 dicembre 2016

(La mia) Pistoia... (La mia) Capitale della Cultura




Avviso per chi legge.

Questo post è quanto di più soggettivo ed irrazionale abbia mai scritto sul blog.
Non sarà un post colmo di dati, né di argomenti a sostegno di una tesi.
Sarà un testo emozionale, che dedico a me stessa, al mio babbo -pistoiese dalla punta dei capelli alle dita dei piedi- alla mia mamma e a mio marito, che hanno scelto Pistoia pur non essendovi nati.
E a tutti i miei concittadini, nati o cresciuti conoscendo gli angoli di questa città piccola e grande al tempo stesso, chiusa eppure in grado di dare i natali a grandi artisti, o di rappresentare la loro "degna tana".

Bene.
Se ancora non ve ne siete andati, possiamo continuare assieme.

Domani, 3 dicembre, la Capitale della Cultura si presenta ai pistoiesi. Che, protestando contro la loro Città -e dicendone quanto di peggio si possa dire- saranno numerosissimi in Sala Maggiore, a celebrare l'inizio di un anno meraviglioso.

L'anno della nostra Pistoia.

La "mia" Capitale della Cultura l'ho ascoltata ieri in anteprima, durante la Commissione Cultura riunita a Palazzo di Giano (non era un privilegio, eh: le commissioni sono pubbliche..).

Il racconto del Sindaco si è dipanato all'ombra delle mura -che saranno valorizzate e risistemate in molti tratti- vagando attraverso l'area del Ceppo, rigenerata praticamente a costo zero, fra finanziamenti europei e contributi regionali, ha salito le scale dell'Urban Center, che rappresenterà il limite su cui si fondono passato e futuro (fra Michelucci e spazi per il coworking).

Poi abbiamo viaggiato idealmente attraverso gli spazi fisici del museo diffuso, e osservato con gli occhi della mente il cono di luce che attraverserà la città da Palazzo Fabroni fino a Villa di Celle, in un luminoso omaggio a Chiara D'Afflitto.

Ci siamo poi aggirati fra i libri pregiati della Biblioteca Forteguerriana, e da lì affacciati agli eventi che saranno ospitati alla Biblioteca San Giorgio -oltre mille.
Potevamo non fare un salto a teatro?
Certo che no, ed infatti il Teatro Manzoni e l'Atp ci hanno offerto un bello spettacolo, che tuttavia, con la Compagnia degli Omíni non si svolgeva sul palco, ma su un treno della Transappenninica.

Già, perché anche la Porrettana è parte fondamentale di questa nostra Capitale: una parte della sua storia che non vogliamo consegnare alla storia. Ed infatti un protocollo fresco di firma unisce Toscana ed Emilia Romagna attraverso il crinale appenninico.

E poi il Novecento, con la sua scuola pittorica in cui Pistoia ha rappresentato un importante segmento di rilievo nazionale e non solo.
E l'identità medievale, che oltre a lasciarci mura solide e protettive (come i pistoiesi) ci ha tramandato un grande orgoglio e la capacità di resistere, soli contro tutti.


La Capitale della Cultura, la mia, è questa.
Da Remo Cerini a Niccolò Forteguerri.

La semplicità e la grandezza.
Le mura chiuse e la Piazza aperta, apertissima, in grado di mettere assieme Tribunale, Comune e Cattedrale.

Il Centro e la Periferia.
Che ogni giorno si odiano, ma ogni giorno si difendono a vicenda:solo un pistoiese può criticare Pistoia.

Domani, in Sala Maggiore, ascolteremo tutto questo.

Domani, ognuno avrà la "sua" Capitale della Cultura.

Domani, inizierà un nuovo tempo per la Città.

E sarà scandito dal suo orologio più antico:quello del Campanile.

Nessun commento:

Posta un commento