In questi ultimi giorni di campagna elettorale, non ho voluto tirarmi indietro rispetto ad un tema nn semplice, eppure troppo importante per non essere affrontato:lo sport.
Ho parlato e sto parlando con le persone che sono sul campo (o in piscina) ogni giorno, perché volevo vedere con i miei occhi, ed ascoltare direttamente, al di là di quello che si legge sui giornali.
Ho incontrato persone che si occupano di nuoto ed altre di pallavolo.
Intanto premetto che ho trovato persone gradevoli, interessate davvero ai problemi, e determinate, senza tuttavia quell' atteggiamento ostile verso l' Amministrazione, che a volte taluni mezzi di comunicazione hanno inteso far trapelare.
I problemi ci sono, ovviamente.
Ma mi sembra di capire che si possano trovare anche le soluzioni.
Altra premessa:ho scelto di interloquire con gli sport cosiddetti (impropriamente) "minori".
Quelli meno patinati, che non vanno sui quotidiani tutti i giorni, che non hanno filiere di riguardo, ma che non sono meno importanti.
Alcuni di questi, per esempio il nuoto, hanno fatto grande il nome di Pistoia a livello nazionale e internazionale.
Altri, penso alla pallavolo, consentono anche a chi è troppo piccolo per stare in squadra, di maneggiare un bel pallone, stare insieme ai propri coetanei, e imparare a rispettare le regole.
Perché lo sport è anche e soprattutto questo:rispetto delle regole e socialità.
Fatta questa ulteriore premessa, il merito.
Il programma del Centrosinistra, che Samuele Bertinelli ha presentato alla città, contiene alcune affermazioni importanti.
La prima, sul tema degli impianti.
L' obiettivo è quello di dotare ogni sport di impianti nei quali sia possibile far crescere i nostri giovani.
La seconda, più di approccio, riguarda la proposta di stringere un patto per lo sport, tornando a valorizzarne il ruolo di fattore aggregante e socializzante.
Con Massimiliano Lombardi ci siamo a lungo intrattenuti sul primo tema, perché il nuoto ha davvero bisogno di un impianto, che non può più essere la piscina Fedi, di proprietà della Provincia, e ad oggi inagibile.
La sistemazione dei nostri atleti del nuoto alla piscina del Boario (che emozione, tornare lì dove facevo educazione fisica!) non può, secondo quanto mi è stato detto, essere una soluzione a lungo termine, in quanto le tubature e gli impianti interni sono di svariati decenni fa.
Sarà quindi necessario -nel mentre che atleti e dilettanti continuano ad allenarsi, o seguono i corsi al Boario- pensare per il futuro a soluzioni diverse.
Ovviamente, la soluzione del Boario, rispetto alla quale si sono predisposte misure di tamponamento di alcune infrastrutture, è stata comunque in grado di "salvare" il nuoto dall' inattività, in conseguenza dell' inutilizzabilità della Fedi.
Altrettanto, rispetto alla palestra del Boario, che il Volley del Bottegone ha condiviso per un po' di tempo anche con altre realtà scolastiche, o con squadre di adulti. Condividendo gli spogliatoi anche con la piscina -soluzione non ottimale sul piano igienico.
Nei prossimi anni sarà necessario nuovo slancio, e dare centralità al tema degli impianti è un primo segnale.
Il segnale di una nuova consapevolezza del problema.
Che è sempre il primo passo per affrontare i problemi.
E rispetto a questo problema, il progetto del Bottegone, fornirà risposte importanti, con riguardo agli spazi sportivi.
Un tema su tutti, quando si parla di impianti, è quello delle risorse.
Non ci siamo nascosti, in questi nostri incontri, che non sarà facile.
Tuttavia, una prima considerazione credo possa essere questa:aver fatto un' attenta opera di riduzione del disequilibrio di bilancio (con un attivo sulla parte corrente, e una fortissima riduzione del debito assestato) era la precondizione necessaria per poter anche solo pensare di intervenire su nuovi impianti.
Ora la precondizione tecnico -finanziaria inizia ad esserci:la rotta è stata tracciata.
Ed infatti, sul finire del mandato, si è dato un primo segnale importante anche in termini di allocazione delle risorse, investendo su alcuni interventi qualificanti.
Serve un' altra condizione,che è quella che più si confà a chi, come noi, crede che la politica sia un' arte difficile, ma bellissima:serve un nuovo patto.
Un patto con l' associazionismo sportivo -non quello patinato, che grida, che prende posizioni politiche, che fa capolino dalle pagine dei quotidiani, o che frequenta i salotti buoni.
No, serve un patto con chi lavora, duramente, ogni giorno.
Lontano dalle cronache locali, ma molto più vicino alla quotidianità.
Serve una rappresentanza forte, che ragioni con autorevolezza, e come dice spesso Samuele, non dica solo sì, ma dica sì che sono sì, e no che sono no, evangelicamente.
E che, quando dice no, lo argomenti.
Perché davanti ha persone in grado di comprendere, e disponibili a metterci del proprio, in termini di tempo, di impegno e di risorse.
Serve, poi, creata questa rete, un lavoro di lunga lena, per reperire le risorse.
Come è stato fatto per l' area del Ceppo, come è staro fatto per la rigenerazione urbana del Bottegone.
Significa che le carte in regola, l' Amministrazione può averle.
Quindi, niente di nuovo deve essere inventato.
E quando il Sindaco, pubblicamente, dice che cambierà ciò che deve essere cambiato, possiamo dargli fiducia.
Chi conosce Samuele, sa che non sempre dice ciò che si vorrebbe sentire, ma quando dice qualcosa, ci crede davvero.
Sì, ci sono alcune cose da cambiare.
E lo sport è fra queste.
Lo sport vero, che è anche quello senza gli sponsor di rilievo, senza giornalisti a seguito, e con poca voce.
Io ho cercato questo sport, ed anche a questo il programma del Centrosinistra guarda con attenzione, e con occhi nuovi.
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