http://turismoweb.comune.pistoia.it/IW_PT/OSSERVATURISMO/
Dopo il dibattito sul Blues, che ha riempito le cronache locali e i social, e passato il Ferragosto, la curiosità e qualche chiacchiera con alcuni amici, mi hanno spinto a dare un'occhiata ai dati relativi al turismo, che il sito dell'Osservatorio Turistico ci fornisce con una precisione impressionante (a proposito: per la rubrica curiosità, potete vedere qual è il segno zodiacale che va per la maggiore fra i turisti che visitano il nostro territorio!).
In particolare, ero incuriosita dal rapporto fra i flussi turistici registrati dal Comune capoluogo e quelli del territorio provinciale nel suo complesso. No, non per spirito di campanile, ma perché ogni volta che escono i dati turistici, i titoli si incentrano sulle flessioni del turismo a Pistoia, e alcuni potrebbero cadere nell'errore di immaginare che tali flessioni riguardino magari il Comune capoluogo, e quindi ho deciso di curiosare un po' fra i dati.
Preciso che, sopratutto per il 2016, si tratta di dati volatili, non ufficiali, che quindi segnano solo una tendenza: per questo l'analisi che segue non ha pretese di scientificità.
Fatta questa premessa, cerco di schematizzare i vari parametri, per poi tracciare un
identikit del turista che visita i nostri territori.
Il periodo preso in esame è rappresentato dai primi 15 giorni di agosto 2016, e dallo stesso periodo dell'anno precedente.
1- LE PRESENZE:
Rispetto ai primi 15 giorni di agosto, la flessione delle presenze turistiche sul territorio provinciale fra lo scorso anno e lo stesso periodo di quest'anno è pari a 12.378 presenze, che corrisponde a circa il 26% del totale. In controtendenza, proprio il Comune di Pistoia, che guadagna poco meno di 300 presenze, pari a circa il 10% del totale.
Delle presenze totali, lo scorso anno gli stranieri presenti sul territorio provinciale erano quasi il doppio degli italiani (32.847 stranieri contro 15.384 italiani), mentre quest'anno il rapporto è molto inferiore (22.775 stranieri contro 13.078 italiani). E sappiamo che tendenzialmente i turisti stranieri hanno una capacità di spesa superiore a quella degli italiani. Nel Comune di Pistoia il rapporto resta invece sostanzialmente invariato (1.650 stranieri contro 948 italiani lo scorso anno, e 1.839 stranieri contro 1.028 italiani nel 2016).
Analizzando la variazione in rapporto alle classi di età, sul territorio provinciale la flessione colpisce soprattutto il turismo giovanile (in particolare si riduce di circa un quarto la presenza degli infradodicenni e dei giovani fra i 19 e 34 anni, mentre si riduce di circa un terzo la fascia dei turisti fra i 13 e i 18 anni. Calano soprattutto, anche in questo caso, le presenze dei giovani stranieri).
Nuovamente, il Comune capoluogo registra un dato in controtendenza: crescono di oltre il 10% i minori di 12 anni, e i giovani fra i 19 e i 24 anni (restano invariate le presenze degli infradiciottenni). Crescono, diversamente da quanto avviene nel resto della provincia,soprattutto i giovani stranieri.
In conclusione, sotto il profilo delle presenze, il Comune di Pistoia registra un dato sostanzialmente speculare di quanto avviene a livello provinciale: a Pistoia crescono, rispetto allo scorso anno, le presenze, soprattutto quelle dei giovani stranieri.
2- LA TIPOLOGIA DI TURISMO:
A livello provinciale, lo scorso anno i turisti frequentavano il territorio sostanzialmente per le seguenti ragioni (e tutte più o meno avevano la stessa incidenza): per la cultura, per tempo libero, e il restante per motivi vari, talmente frazionati e variegati che il sistema non lo specifica. Solo pochi turisti frequentavano la provincia per il termalismo, e per ragioni congressuali. Ancora più residuali sport e cicloturismo (nonostante gli intensi sforzi dedicati ai mondiali di ciclismo alcuni anni fa).
Quest'anno, la cultura pesa per oltre il 40% (pari a 3.238 sui 7.821 censiti), ed il restante flusso turistico visita il territorio provinciale soprattutto per tempo libero e per altre ragioni (rispettivamente circa il 29% per il tempo libero e il 20% per altre ragioni). Continuano a incidere poco sport, cicloturismo e affari/congressuale.
Nel comune di Pistoia, lo scorso anno, quasi il 40% visitava la città per l'offerta culturale e più o meno la stessa percentuale si registrava nel tempo libero (precisamente 246 turisti sui 626 censiti venivano per la cultura, e 255 sui 626 censiti venivano per il tempo libero), mentre oggi si viene a Pistoia soprattutto per trascorrere il proprio tempo libero (circa il 60%, pari a 416 turisti sui 719 censiti), e poco meno del 25% dei turisti presenti in città è turismo marcatamente culturale (pari a 168 turisti su 719 censiti).
Che cosa ci dice questo dato? Forse, come me, ve ne sarete meravigliati. Mi sarei aspettata, in virtù della nomina a Capitale della Cultura, un'impennata del turismo culturale.
Ma, riflettendoci, questo cambiamento qualitativo -che si innesta sul quadro quantitativo di crescita complessiva di cui dicevo in apertura, soprattutto sul turismo giovanile- è perfettamente in linea con la scelta dell'Amministrazione nella costruzione del Dossier di Pistoia Capitale Italiana della Cultura: fin dalla presentazione del Dossier, il Sindaco ha sottolineato che la scommessa non era "soltanto" sugli istituti culturali cittadini e sulla cultura "formale". Si intendeva invece promuovere il "sistema Pistoia" (quello che i più aziendalisti chiamerebbero
brand, termine che non riconosco quando si parla di cultura), e la stessa Commissione ha ribadito questa peculiarità di Pistoia nell'attribuirle il riconoscimento.
Ecco: così anche i flussi turistici, confermano questa caratteristica, e scopriamo che i turisti hanno già iniziato a venire in grande quantità a Pistoia per passare il proprio tempo libero, per vivere la città nel suo complesso.
3- LA DURATA DELLA PERMANENZA:
A livello provinciale, rispetto allo scorso anno calano le presenze di un solo giorno e crescono quelle da 2 a 6 giorni e più.
Sostanzialmente, Pistoia conferma questo dato.
Sotto questo profilo, mi ha particolarmente colpito la sostanziale omogeneità della durata della permanenza dei turisti sul territorio del comune di Pistoia rispetto a quanto avviene per il resto della provincia: sembra che cada l' idea che a Pistoia si abbia un turismo mordi e fuggi, più di quanto non avvenga nel resto della provincia, mentre le percentuali sono sostanzialmente le stesse.
Concludendo, mi pare che si possa tracciare il seguente quadro.
Il turismo cala di circa un quarto nel territorio provinciale, mentre cresce del 10% nel territorio del capoluogo. Cala, in provincia, soprattutto il turismo dei giovani stranieri, mentre cresce a Pistoia soprattutto il turismo giovanile.
Il turista viene nella Città capoluogo per viverla in tutti i suoi vari aspetti, per godere del complesso dell'offerta cittadina.
A Pistoia non abbiamo più un turismo mordi e fuggi, ma si replica sostanzialmente l'andamento delle permanenze che si hanno nel resto del territorio.
Voglio, in chiusura, ringraziare la Provincia di Pistoia: questo Ente, che oggi molti definiscono inutile (anzi, lo definivano tale finché non hanno avuto necessità di tagliare l'erba, riparare le strade, aprire le scuole..) ha da sempre rappresentato un'eccellenza nel panorama regionale, e ha costruito un monitoraggio davvero prezioso, che consente di avere in tempo reale i dati, e quindi ognuno di noi può "divertirsi" a leggere quello che accade.
Infine, come nota metodologica, ribadisco che il quadro che ho tracciato, ha solo un valore tendenziale, poiché non sono dati consolidati: l'ufficialità la ritroveremo nell'analisi che redigerà l'Osservatorio Turistico. Tuttavia, mi pareva che queste tendenze fossero piuttosto interessanti.